Mi chiamo Valentina Ferraro, sul web ``La Musifavolista``, e mi prendo cura di storie, progetti e persone. Voce Narrante, Account Manager per Progetti Creativi e Customer Care Specialist, lavoro come freelance e questo è il posto migliore per conoscermi.

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Routine giornaliera per narratori a voce alta

Ci sono buone abitudini giornaliere per prenderci cura delle nostra voce e migliorare la qualità della nostra lettura? Certo che ci sono: scopriamo insieme una sana routine giornaliera per lavorare su e con la voce.

Quando si parla di script ho un grosso problema: finché non mi viene il titolo dell’episodio non riesco a scriverlo, ma proprio foglio bianco, eh?

O la parte grafica: se non imposto la grafica con i colori, col cavolo mi escono i contenuti, come coi pitch.
Mi succedeva anche quando scrivevo testi per le canzoni; non mi riusciva di tirar fuori una parola del testo finché non trovavo il titolo, anzi alcune volte era esattamente il contrario: mi veniva in mente un titolo e da lì scrivevo tutto il resto. Sai come quelle illuminazioni -qualcuno li definirebbe insight- che ti colpiscono quando meno te lo aspetti? Ecco io magari ero lì a dar la polvere agli scaffali di profumeria (sì, ho lavorato per 15 anni nel settore della cosmesi e anche nelle profumerie) e BAM, di colpo, tra un Armani e uno Chanel, il titolo: “Anedonìa”, e col titolo, come per miracolo…tutto il testo e buona parte della melodia.

Guarda, se non ti è mai capitata una cosa del genere è davvero difficile capire il tipo di flusso che sto descrivendo quindi spero davvero sia una di quelle cose che tutti proviamo nella vita almeno una volta.
Io penso sia colpa del coniglio a molla che ho nel cervello destro, ma se succede anche a qualche scrittore/scrittrice o a qualche copy lì fuori, per favore battete un colpo così mi sento meno sola!
Va da sé che anche per questo script ho avuto l’idea del titolo prima ancora di capire bene di cosa volessi parlare ma il fatto è che questo titolo nello specifico mi sembra così commerciale che sto davvero facendo fatica a scrivere questa puntata senza strizzare il cilicio che indosso ogni volta che mi ritrovo a fare qualcosa…beh, come andrebbe fatto, diciamo.

Però l’argomento, è serissimo e controverso, almeno per me. Sì perché se da un lato sono bravissima a creare routine, perché il furetto del cervello sinistro ci sguazza nelle checklist e nelle tabelle, dall’altra parte ho quel benedetto coniglio che poi le routine me le manda in vacca, quindi mi dico: ok, parliamo di routine, però non parliamo di formule magiche né di dogmi, e non parliamo di obblighi e doveri. Parliamo di una routine flessibile, che abbia lo spazio di manovra di modifiche e aggiustamenti.
Di base parliamo di sane abitudini che un narratore a voce alta dovrebbe avere e seguire…possibilmente senza che questo scateni una guerra civile nella sua coscienza. Come succede a me. Mannaggia a ‘li pescetti.

Comincio subito col dirti che alla base di tutto c’è una ricerca proattiva del suono della tua voce, perché creare una routine per narratori significa creare una routine per la voce, più o meno complessa a seconda del nostro interesse o campo di espansione vocale (quindi, ad esempio, se oltre a narrare, canti)
Che ci piaccia oppure no, parte sempre tutto solo da lì: dalla nostra capacità di ascoltare e curare la nostra voce, il nostro respiro e il nostro modo di suonare nel mondo.

Ho fatto una cosa imbarazzantissima in questi giorni, cosa che mi ha appunto suggerito il titolo di questo episodio: ho preparato un contenuto per academy di riscaldamento vocale e articolazione e per farlo mi sono messa davanti ad uno specchio per verificare che tutto fosse visibile e comprensibile; ad un certo punto mi sono vista da fuori per un attimo e sono scoppiata a ridere perché se mi avessi vista anche tu, avresti visto una quasi quarantenne emettere suoni discutibilmente imbarazzanti facendo boccacce davanti allo specchio.

E mi sono detta “ah questa è la routine che voglio consigliare? Molto bene!”
Però se ci scrolliamo di dosso un po’ di giudizio comprendiamo quanto sia necessario sviluppare una capacità che balli tra propriocezione ed enterocezione per capire come suoniamo la voce dall’interno, allora saremo in prima linea per il riscaldamento vocale, e tutte quelle sane abitudini che ci aiutano a lavorare con la voce.

Noi esseri umani siamo strumenti a fiato e a corda, e la nostra voce parte dall’interno del nostro corpo, dalla respirazione; la voce risuona e consuona con il corpo, quindi per curare la voce serve curare il corpo prima di tutto.
Idratazione, riposo e alimentazione sana sono i capisaldi della routine giornaliera.
Una volta ho visto un’intervista…oddio non mi ricordo se era di Cristina Scabbia o di Lizzy Hale, fatto sta che questa cantante (strepitosa in ogni caso) parlava del periodo delle tourné e diceva che durante tutto quel lasso di tempo cercava di bere e mangiare al meglio, riposare quanto più poteva e assolutamente evitare fumo e alcolici per preservare la voce al meglio e rispettare i fan che avevano pagato il biglietto per vedere lo show.
Impeccabile. E vero: fumo, alcool, alimenti irritanti come caffè, té, certe spezie e tutto ciò che normalmente irrita o infiamma, non fanno bene alla voce (chi soffre di reflusso sa quanto brucia la gola quando lo stomaco non sta bene e i succhi gastrici salgono verso l’altro)

Riscaldamento corporeo e attività fisica aerobica, anche di pochi minuti al giorno servono al corpo, al respiro e alla mente; la meditazione, sempre per pochi minuti al giorno- ci educa alla percezione del corpo e, quando cantata, dell’emissione vocale.
Sia che leggiamo, sia che non leggiamo, fare riscaldamento vocale ogni giorno è vitale (Mina non è arrivata alla sua età con quella voce a caso) perché sai è facile: ti dici “ va beh ma parlo tutto il giorno, è come se scaldassi la voce, no?” No, non è la stessa cosa.
Un riscaldamento fatto bene è una ginnastica vocale e ci porta a emettere suoni diversi da quelli del parlato di tutti i giorni che, in realtà, gestiamo in modalità “risparmio energetico” per quanto non ce ne rendiamo conto.

Ora lo so, lo so che tu mi stai ascoltando e una piccola parte di te -spero piccola- è lì che dice “sì beh, ma io tutto questo tempo ogni giorno non ce l’ho”
Guarda che sembra tanto ma è davvero poco, specie se paragonato alla mole di tempo che dedichiamo a smartphone, social e tutta quella serie di cose che facciamo “a perdita di tempo” ma che in poi in realtà ci fanno “perdere tempo”.
Non mi pronuncio sul fattore dieta primo perché come ti dicevo prima ci riferiamo agli specialisti per quello, e poi perché la mia alimentazione segue la mia malattia quindi il mio concetto di “sano” è un po’ peculiare, però il tempo per l’attività aerobica settimanale a basso impatto si può organizzare oppure recuperare, ce lo diceva anche Bruce Lee: non hai tempo per andare a camminare? Bene, prendi l’abitudine di parcheggiare più lontano rispetto a dove devi andare.

Quindi riduciamo il tutto a pochi minuti al giorno tra stretching corporeo e facciale e meditazione. Non è tanto, dai!
Il riscaldamento vocale non orientato al canto è generalmente composto un po’ di ginnastica facciale, qualche esercizio di articolazione, pochi vocalizzi e magari ci butti dentro anche la lettura a voce alta di una pagina di qualcosa che stai già leggendo (così unisci due piccioni con una fava…che grazie ad un vecchio show di Giobbe Covatta per me è un’immagine terrificante)

E poi? Finito. Basta. Giuro.
Vuoi non trovare il tempo? Anche solo mentre fai la doccia?
Lavorare con la voce significa volerle bene, trattarla con cura e dedicarle il giusto spazio nelle nostre giornate. Alla voce, come al silenzio, quindi al riposo.

Prima ti dicevo del contenuto preparato per Mettiamoci la Voce Academy, ora io non sono certa di quando esca questo episodio perché li registro molto prima e in ordine sparso, ma se non è già uscita, sta uscendo la mia palestra per la voce, senti che titolo “Voice Fit” eh?
Ecco lì trovi un bel pezzo di quella che ti ho presentato nelle prime puntate come leggera ossessione per la voce e una serie di esercizi di pochi minuti da poter fare, proprio per allenare la voce, meditazioni comprese e se ci arrivi da qui e ti va di provarla, tu guarda nella descrizione di questo episodio che ti lascio il link…e magari anche una sorpresa, se riesco.