
Voce ed Eutonia: il rapporto voce-corpo
Eutonia, questa sconosciuta.
Della qualità dell’eufonia parlo spesso (se ti sei persə webinar o workshop, tranquillə che ora ne arrivano diversi online e offline) e sempre ritorno all’importanza della cura di sé; perché la voce è primariamente corpo -e anima, aggiungo io- dunque concedimi di dire che vox sana in corpore sano.
Dal concetto di eufonia dunque, per i requisiti fisici e fisiologici del far voce, ci spostiamo per qualche riga al concetto di eutonia e dedichiamo questo primo articolo settembrino a rinforzare l’ondata di buoni propositi che contraddistinguono questo mese.
Con eutonia indichiamo una condizione di equilibrio psico-fisico della persona caratterizzato da uno stato di normalità del tono neuromuscolare il cui opposto corrisponde alla condizione di distonia, dunque una condizione di non-normalità del tono muscolare e nervoso.
Essendo il corpo la casa della voce, come dice sempre Maria Grazia diventa di estrema importanza prendersene cura.
Eutonia ed emissione vocale
L’emissione vocale, infatti, è fortemente condizionata dall’equilibrio fisico e psico-fisico, arrivando a rivelare eventuali disallineamenti dell’asse corpo-voce-mente attraverso la qualità del suono.
Ma il processo di comunicazione è biunivoco: se da un lato il corpo influenza la voce, dall’altro la voce racconta del corpo, dunque un attentə esploratorə vocale ha a sua disposizione ben due gesti per ri-conoscere la propria stabilità fonatoria: l’emissione e l’ascolto.
Nel complesso la natura propriocettiva della voce ci consente la possibilità -la libera scelta– di imparare ad ascoltare il corpo in maniera più consapevole durante un percorso vocale di natura performativo-artistica, che rimane distante dall’idea o dall’obiettivo di un percorso di crescita personale ma che, inevitabilmente, lo incrocia.
I primi consigli da dare a chi voglia approcciare un percorso di scoperta e uso della voce, dunque, interessano la dimensione fisica con un occhio di riguardo al bilanciamento tra attività (anche a basso impatto) e rilassamento.
Tradotto in parole povere: muovere le chiappe dalla posizione sedentaria e riscoprire la semplicità di fare passeggiate brevi o lunghe che siano, camminare o andare a correre, fare trekking, andare in bici, abbracciare uno sport o anche solo scegliere di andare in palestra con regolarità.
L’esperienza mi insegna che qui arrivano le prime rimostranze legate al “non ho tempo”, dunque consentimi di fare Nonna Papera e invitarti a riflettere su tutte quelle volte in cui potremmo usare i piedi oo la bici anziché la macchina ma non lo facciamo, oppure fare camminate al mattino presto o nel dopo cena, parcheggiare più distanti rispetto a dove dovremmo andare, usare le scale anziché le scale mobili o l’ascensore, fare escursioni o cammini nel tempo libero…la lista è molto più lunga di così ma hai capito il senso, vero?
Nelle funzioni di quasi tutti gli smartphone ormai ci sono i counter del tempo passato sui social o sulle app: siamo proprio sicurə che un po’ di quel tempo non possiamo dedicarlo a fare due passi? Davvero?
L’importanza del relax
Per quanto riguarda il rilassamento -che non è il sonno- il panorama sembra più felice e tra mindfulness, yoga e pilates sono davvero alla portata di tutti e sono portatori sani di lavoro propriocettivo ad ampio spettro.
Anche qui il fattore tempo è percepito come un limite ma, di nuovo, ti invito a considerare la possibilità che quindici minuti dell’intera giornata possano essere ricavabili qua e là nella settimana, che ne dici?
Fino al 2020 lavoravo circa 50 ore alla settimana, weekend inclusi, con pause ridicole, distante da casa e con il tempo libero ridotto all’osso quindi so perfettamente cosa significa avere vite stressanti; ed è proprio a causa di quello stress che riconosco l’importanza di cercare di ritagliare un po’ di tempo salvifico per noi e per i nostri spazi di movimento e rilassamento, a prescindere dagli impegni lavorativi e familiari.
Perché l’eutonia non è un requisito chiave per la sola voce bensì per l’omeostasi dell’organismo e il benessere psico-fisico dell’individuo.
Perché la voce è corpo, ricordiamocelo 🙂
Se vuoi provare a lavorare con me sull’asse voce-corpo-respiro, prenota una call con me e raccontami della tua voce!